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Ghetto landscapes - 2007/2012
 
Urban Aesthetic Realism in balance between Expressionist Informal Painting and Calligraphic Sign.
 
Rae Martini's "Ghetto landscapes" pictorial series moves towards the search for an aesthetic realism linked to places, lived or passing, scattered in the great contemporary metropolises. Visual microcosms, crammed with stories and suggestions, victims of the inattentive society that gets lost every day in the global frenzy.
Martini's aesthetic sense is manifested primarily in the exercise of his own visual sensitivity;  Rae discovers, on the worn urban surfaces, the intimate turmoil of her own interiority.  Photography acts as an instrument of understanding, offering itself as a real emotional matrix and a means to frame one's inner sensitivity in the organization of a defined space and an instant. 
 
The photographic act is therefore configured as a tool to get to painting.  The reality visualized, internalized by the artist, is objectively fixed in a direct and realistic emotional shot.
There remains the alchemical or electronic regeneration of the place, of the surfaces, of the lights, of the colors, of the materials, of the explosive force of the snapshot.  For Rae, photography is at the same time an emotional matrix and an aesthetic source: the act of transposing it into painting is the frequency on which the matrix transmits emotions and feelings, the work becomes the recipient and custodian of the impulsive wealth of the author.  Painting reinterprets, synthesizes, alters reality through filters of the painter's poetics and experience.  Martini produces living art, capable of representing the customs, the ideas, the appearance of his era, he does it according to his way of seeing, with all due respect to Gustave Courbet, who first publicly declared these intentions on the unfortunate occasion of the Pavillon du Réalisme.  Rae Martini raises his confrontation with the public dimension, in a direct, brazen way, giving us precious and secret emotions that have lived in the nocturnal silences disturbed from time to time by some siren.  The search for urban aesthetic realism is manifested in Martini through the application of informal expressionist painting. 
 
The expressive power of this style of painting allows the artist to privilege, exasperating it, the emotional data of reality over that which can be objectively perceived in the photographic support.  In his all-out material approach, typical of abstract expressionism, Rae wisely unleashes the mental images of her experiences, applying them energetically through delightful rhythms and modules.  Martini's informal material is distinguished by concrete painting, strong gestures and a frank, decisively democratic imprint.  The materials used are devoted to the road landscape represented: synthetic paints, enamels, tars, excellently incorporated and transformed by the unmistakable combustion.  Martini's painting vividly relives the passions, traumas and shivers that flowed on the skin of the city on the canvas.  As soon as the photograph is taken, it is defined, the painting remains, making the instinct, the rhythm, the aesthetics already contained as seeds in the image flourish and making the journey of the Opera towards the end of time eternal.
 
Following the vital outburst of emotion, Rae introduces a key passage: the insertion of the sign, the form in the Opera. 
The form manifests itself through calligraphic signs belonging to the very personal urban writing code that the artist has studied, practiced and brought to life during his twenty-year experience of street activism.  The expressionist emotional impetus is intertwined at this level with signs, shapes, careful colors, vectors of strength, the result of a deliberate and maniacal search for perfection.  The power expressed by the traits, both in the styles of the tags, the throw-ups, and the wildstyle, gives the Works a colossal vigor and an overwhelming aesthetic topicality.  Despite the formal contrasts put in place by the Artist, life and form blend thanks to elegant correspondences of subversive elements in both fields of application.
 
Rae Martini's self-taught methodical approach draws an impressive parallel with the analysis of the philosopher Gilles Deleuze in the essay "The Logic of Sensation", dedicated to the work of Francis Bacon. 
The pictorial-creative procedure that the Deleuzian philosophical criticism outlines reflects the sequence of the four elements of the Kantian analysis developed in the Critique of Judgment: Aesthetic Comprehension, Rhythm, Chaos as an approach to the Sublime, Strength.
 
Rae Martini consistently with his past exerts his aesthetic and passionate force on the skin of the cities.  A skin that is increasingly reinterpreted and filtered by one's emotions.  A subtle dermis of biological architecture on which elements such as wear, dirt, signs of aging, are nothing more than a  setting, devoted to the celebration of the values of purity, independence and intellectual elevation in a balanced equilibrium imbued with oriental philosophical nuances.

L. Minelli, 2011

ITA:

Ghetto landscapes - 2007/2012
 
Realismo Estetico Urbano in equilibrio fra Pittura Informale Espressionista e Segno Calligrafico.

La serie pittorica " Ghetto landscapes " di Rae Martini muove verso la ricerca di un realismo estetico legato a luoghi, vissuti o di passaggio, disseminati nelle grandi metropoli contemporanee. Microcosmi visivi, stipati di storie e suggestioni, vittime della disattenta società che quotidianamente si perde nella frenesia globale.
Il senso estetico di Martini si manifesta primariamente nell'esercizio della propria sensibilità visiva; Rae scopre, sulle usurate superfici urbane, l'intimo tumulto della propria interiorità.

La fotografia si prepone come strumento di comprensione, offrendosi come vera e propria matrice emotiva e mezzo per inquadrare la  propria sensibilità interiore nell'organizzazione di uno spazio definito ed un istante. L'atto fotografico si configura quindi come strumento per arrivare alla pittura. La realtà visualizzata, interiorizzata dall'Artista, viene fissata oggettivamente in uno scatto emotivo diretto e realistico.

Resta la rigenerazione alchemica o elettronica del luogo, delle superfici, delle luci, delle cromie, dei materiali, della forza dirompente dell'istantanea. La fotografia è per Rae allo stesso tempo matrice emotiva e fonte estetica: l'atto di trasporla in pittura è la frequenza su cui la matrice trasmette l'emozionalità e i sentimenti,  l'opera diviene destinatario e custode della ricchezza impulsiva d'autore. La pittura  reinterpreta, sintetizza, altera la realtà attraverso filtri della poetica e dell'esperienza del Pittore. Martini produce arte viva, capace di rappresentare i costumi, le idee, l'aspetto della sua epoca, lo fa secondo il suo modo di vedere, con buona pace di Gustave Courbet, che per primo dichiarò pubblicamente questi sui intenti nella sfortunata occasione del Pavillon du Réalisme. Rae Martini erge il suo confronto con la dimensione pubblica, in maniera diretta,  sfacciata, regalandoci commozioni preziose e segrete che hanno vissuto nei silenzi notturni disturbati di tanto in tanto da qualche sirena.

La ricerca del realismo estetico urbano si manifesta in Martini attraverso l'applicazione della pittura informale di matrice espressionista. La forza espressiva di questo stile di dipingere permette all'artista di privilegiare, esasperandolo, il dato emotivo della realtà rispetto a quello percepibile oggettivamente nel supporto fotografico.

Nel suo approccio materico a tutto campo, tipico dell'espressionismo astratto, Rae  sfoga sapientemente le immagini mentali delle proprie esperienze, applicandole energicamente attraverso ritmi e moduli deliziosi. L'informale materico di Martini si distingue per la pittura concreta, la forte gestualità e l'impronta schietta, determinatamente democratica. I materiali d'utilizzo sono votati al paesaggio stradale rappresentato: vernici sintetiche, smalti, catrami, eccellentemente incorporati e trasformati dalle inconfondibili combustioni. La Pittura di Martini rivive vividamente sulla tela le passioni, i traumi, i brividi che scorrevano sulla pelle della Città. Appena scattata la fotografia è trascorsa, definita, il dipinto invece resta, facendo fiorire l'istinto, il ritmo, l'estetica già contenuti come semi nell'immagine e rendendo eterno il viaggio dell'Opera verso la fine del tempo.


A seguito dello sfogo vitale dell'emozionalità, Rae introduce un passaggio chiave: l'inserimento del segno, la forma nell'Opera. La forma si manifesta attraverso segni calligrafici appartenenti al personalissimo codice di scrittura urbana che l'artista ha studiato, esercitato e fatto vivere nel corso della propria ventennale esperienza di attivismo stradale. L'impeto emozionale espressionista si intreccia a questo livello con segni, forme, colori attenti, vettori di forza, frutto di una voluta e maniacale ricerca della perfezione. La potenza espressa dai tratti, sia negli stili delle tags, dei throw-ups, e del wildstyle, conferisce ai Lavori un colossale vigore ed una schiacciante attualità estetica.
Nonostane i contrasti formali messi in campo dall'Artista, vita e forma si amalgano grazie ad eleganti  corrispondeze di elementi sovversivi nell'uno e nell'altro campo di applicazione.


L'approccio metodico autodidatta di Rae Martini traccia un impressionante parallelismo con l'analisi del filosofo Gilles Deleuze nel saggio "The Logic of Sensation", consacrato all'operato di Francis Bacon. Il procedimento pittorico-creativo che la critica filosofica Deleuziana delinea, riflette la sequenza dei quattro elementi dell'analisi Kantiana sviluppata nella Critica del Giudizio: la Comprensione Estetica, il Ritmo, il Caos come approccio al Sublime, la Forza.
 
Rae Martini coerentemente con il proprio passato esercita la sua forza estetica e passionale sulla pelle delle città. Una pelle sempre più reinterpretata e filtrata dalle proprie emozioni. Un sottile derma d'architettura biologica sul quale elementi come usura, sporcizia, segni del tempo, altro non sono che una splendida cornice, devota alla celebrazione dei valori di purezza, indipendenza ed elevazione intellettuale in un equilibrio bilanciato ed intriso di sfumature filosofiche orientali.

L. Minelli, 2011

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